I giovani originari di Uman’ hanno potuto allontanarsi dagli orrori della guerra, soggiornando dal 20 al 30 giugno sul lago di Caldonazzo (TN).

Grazie alla raccolta fondi di ITASolidale che – anche con il contributo di ITAS e del Gruppo Agenti ITAS – ha raggiunto un fondo di 40 mila euro, è stato possibile organizzare un campeggio che per 10 giorni ha coinvolto 28 bambini e ragazzi ucraini, insieme alle loro 14 accompagnatrici.

L’iniziativa è stata possibile anche in virtù della collaborazione con l’Associazione culturale degli ucraini in Trentino, Rasom, che, contattata da ITASolidale, si è attivata per organizzare l’arrivo dei ragazzi con l’aiuto dell’associazione “Hope Ukraine”. Con Rasom si è discusso molto delle varie possibilità di utilizzo dei fondi raccolti e si è deciso di sfruttarli per un’esigenza emersa dalla stessa comunità ucraina, dato che le varie raccolte (medicinali, vestiti ecc.) erano già ampiamente coperte.

Come spiega Stefania Shmits, presidente Rasom: “Nel gruppo ci sono ragazzi che hanno perso i genitori durante la guerra e altri bambini che sono stati trasferiti a Uman’ mentre scappavano da città come Mariupol o Kharkiv. Nonostante Uman’ sia una città relativamente tranquilla, anche da lì si sentono ogni giorno i missili, per questo sono ancora più commossa nel vedere i ragazzi così felici”.

L’accoglienza è stata gestita con grande professionalità e sensibilità da SOS Feriendorf, che ha messo a disposizione la struttura di accoglienza di via Monterovere a Caldonazzo (TN).

Con questa importante iniziativa si è voluto donare al gruppo di giovani un momento di serenità e vacanza lontano dagli orrori della guerra, per poter tornare a essere bambini e ragazzi in un contesto normale.

I partecipanti hanno viaggiato in pullman per quasi 50 ore, con una piccola sosta a Budapest e, una volta giunti nel campeggio, per dieci giorni hanno potuto partecipare alle attività e ai giochi curati dalla cooperativa Geco.

È stata organizzata anche una festa con il coinvolgimento delle autorità locali e i rappresentanti delle organizzazioni che hanno partecipato al progetto, mentre le accompagnatrici del gruppo hanno donato il pane tradizionale ucraino che rappresenta un segno di benvenuto e gratitudine.

“I nostri bambini qui staccano completamente”, hanno dichiarato commosse le accompagnatrici, “sembra che il tempo si sia fermato. Per loro è un grande regalo e di questo vi ringraziamo di cuore”.

Sempre grazie ai fondi raccolti pro Ucraina, ITASolidale ha potuto attivare altre due importanti iniziative: Sport Senza Frontiere, per favorire l’inclusione e offrire opportunità di svago e gioco a bambini e giovani ucraini giunti sul territorio trentino nell’ultimo mese, anche grazie all’aiuto dell’Associazione Sport Senza Frontiere Trentino APS, e Misericordia Ivrea, per promuovere l’integrazione sociale ed economica delle persone ucraine diventate migranti. Questo progetto è centrato sul supporto a persone sfollate dalla guerra in Ucraina, socialmente vulnerabili, e sull’attivazione di un percorso di sostegno psicologico che arrivi ad aiutare queste persone a ritrovare e raggiungere una regolare autonomia sociale.